Tu

Ho viaggiato come un relitto nel mare in tempesta.
nessuna terra all'orizzonte
nessuna nave che incrociasse la mia rotta.
La mia carne dilaniata dalla salsedine
gli occhi ridotti a due fessure e le labbra screpolate
bevevo il mio sangue per sopravvivere
Non immaginavo fosse così difficile morire.
non potevo sapere che il mio corpo,
con inaudito accanimento, potesse
lottare così strenuamente per vivere.
Fradicio era il cuscino quando
mi svegliai d'improvviso,.
Il mio cuore batteva a mille vivendo il sogno
quando mi girai sul fianco.
E pure se non c'eri, eri nel mio sogno,
tu, la terra che anelavo scorgere,
tu, la nave che cercavo in quel mare
tu, che mi potevi ridare il sorriso

Dario Maestrello

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