Tempesta


Come un ago spuntato cresce la poesia nel cuore
e quando sanguina mi sento vivo, vitale
perché il dolore che lacera se non uccide, crea,
come una parola intrisa d'aceto
nasce giù in fondo alla gola
e a fatica risale per posarsi sul labbro e
si libera in un grido d'acciaio.
Vorrei adesso il tuo bacio sulle mie labbra
dormire abbandonato sul tuo cuore in tempesta
straripare dalle rive di sale e toccare la dolce sponda.
Perchè alle volte dimentico il tuo nome, anche se
saprei distinguerlo dentro ai labirinti del mio cuore?
Tranquillamente mi sciacquo la bocca, e lo pronuncio
perché dopo una tempesta ritorna sempre il sole.

Dario Maestrello


Home